Natura e tecnologia si incontrano sui terreni agricoli, nasce  l’agrivoltaico.

Un sistema innovativo e sostenibile che permette di produrre contemporaneamente energia verde e frutti della terra. Di primo acchito può sembrare una specie di contaminazione pericolosa e invece è un metodo che introduce molti vantaggi. Innanzitutto la produzione di energia pulita durante le coltivazioni, il risparmio dunque che arriva dall’autoproduzione, che guarda all’indipendenza dal mercato, ma c’è anche una polivalenza da non sottovalutare che anzi, è determinante. Gli impianti installati nelle aree destinate alle piantagioni, vengono montati ad un’altezza sufficiente da permettere all’uomo di svolgere  le naturali azioni per la coltivazione del terreno sottostante,  fungono da coperture, proteggono dagli eventi naturali avversi, preservano le colture alimentari.

In caso di fenomeni meteorologici violenti come precipitazioni consistenti, grandine, neve e vento le coperture proteggono, l’acqua scivola sulle superfici e può essere raccolta per un successivo riutilizzo. Per le zone aride a rischio siccità, l’ombra prodotta dai pannelli permette una minore evaporazione dell’acqua preservando le colture da stress idrici. Ma non solo, i moduli fotovoltaici offrono riparo agli animali, in Australia è stato dimostrato come gli allevamenti ovini e bovini traggono beneficio da questo sistema, le pecore,  ad esempio,  producono più lana e latte di migliore qualità grazie alla presenza dei pannelli solari nei pascoli,  in quanto possono fruire di erba sempre fresca e non secca come succede nella stagione estiva, inoltre gli animali possono sfruttare le zone d’ombra per il riposo non subendo stress dovuto al caldo a vantaggio di una maggiore produzione di latte.

Un bell’esempio quello australiano dal quale lasciarsi ispirare, produrre energia verde non vuol dire solo alimentare il fabbisogno della comunità ma significa anche sostenere le aziende agricole, alleggerire le tensioni provocate dagli agenti atmosferici che spesso distruggono il lavoro di intere annate.

È doveroso specificare che i pannelli di ultima generazione ruotano sull’asse orizzontale inseguendo il sole, in questo modo il terreno sottostante sarà irradiato dai raggi solari parzialmente durante la giornata apportando i benefici sopra descritti.

 

Lo schema sopra riportato è un esempio di sistema agrivoltaico dove nell’area fra i due pannelli si potrà coltivare per la produzione agricola e, in quella in prossimità dei pali di sostegno, si andranno a seminare essenze “mellifere”, ovvero destinate alla produzione di miele. Queste, attirando le api e gli insetti impollinatori, aumenteranno la biodiversità dell’area apportando vantaggi anche ai campi in prossimità del sistema agrivoltaico.

Se da un lato è vero che i pannelli fotovoltaici hanno un impatto visivo poco armonico con il contesto ambientale, dall’altro c’è l’evidenza della loro utilità, per certi versi risolutiva. Un ingegnoso meccanismo non inquinante che porta davvero una ventata di ottimismo, soprattutto per chi di questo lavoro vive, per chi ne usufruisce e per l’intero indotto. Si potrebbe ad esempio, trasformare gli impianti in opere d’arte, per mano di artisti locali, colorali, farli diventare attraenti, dargli un senso che vada oltre i meccanismi tecnologici, fare in modo che diventino parte dello spazio circostante  in modo armonico, nuovi abitanti che aiutano a vivere meglio.

Sviluppo sostenibile, energia prodotta da fonti rinnovabili, combustibile verde, economia circolare, sono il nostro presente, sistemi che aprono strade a nuove risorse, per il benessere di ognuno di noi e della nostra comunità.

 

Maria Zaccagnini – Area comunicazione Abrex

Dott. agr. Fernando Di Benigno – Studio Tecnico DB Agricoltura & Energia